Petizione per i sampietrini e scuola di serciaroli

Sampietrino © ph Valentina Cinelli

di Silvia Fasano Genisio
da Il Tempo – 23.09.2005

La proposta di una commissione per la tutela e la valorizzazione dei sampietrini di Roma, avanzata da Alleanza Nazionale in risposta alla decisione del sindaco, Walter Veltroni di procedere allo smantellamento della caratteristica pietra tagliata a mano in alcune zone del centro storico, non è politico. Per difendere uno dei simboli principali della Città Eterna sono scesi in campo storici, architetti, urbanisti ed anche Rifondazione Comunista. Già nel 1994, in occasione della decisione del Comune di Roma, guidato da Francesco Rutelli, di asfaltare Via Nazionale, An condusse una battaglia che fece retrocedere la Giunta Comunale dall’intento di levare i sampietrini in una delle arterie del centro storico. «Per due volte – ha puntualizzato il consigliere regionali di An, Fabio Rampelli – abbiamo bloccato l’intenzione del Campidoglio di togliere i sampietrini in via Nazionale, unici nel loro genere, nella nostra città, perché fatti in cubetti di porfido rosso. Se è un problema di transito degli autobus, facciamo notare che anche nei percorsi pedonali, come quello di via delle Muratte, la pavimentazione è sconnessa, piena di buche e rattoppi. Lo stesso discorso vale per la pavimentazione in asfalto danneggiato dalla viabilità e dalle intemperie».

L’argomento che il sindaco e gli assessori adducono per giustificarne la rimozione è che i selci sono incongrui per il traffico pesante, onerosi per la manutenzione e rumorosi all’attraversamento e che pertanto devono essere destinati alle sole aree pedonali o centrali con scarso traffico automobilistico. Argomentazioni che per An non tengono conto del fatto che le pavimentazioni stradali caratterizzano la città, determinandone le caratteristiche paesaggistiche e architettoniche, partecipando con la loro forma e colore allo scenario urbano, fino a divenire un valore monumentale degno di tutela. «La tipica pietra in selce tagliata a mano – hanno poi aggiunto Rampelli e il consigliere comunale di An Marco Marsilio – rappresenta ancora oggi, con il suo suggestivo significato culturale, il materiale più resistente. Ci piacerebbe sapere dove finiscono le migliaia di sampietrini che vengono rimosse e perché con la manutenzione le pietre vengono ricoperte da manti di asfalto, in luogo del loro ripristino. An propone che il sampietrino diventi un bene tutelato dalla Sovrintendenza e che si costituisca una commissione per la tutela dello storico selcio». Sarà presentata una mozione, completa di raccolta firme. Si propone di predisporre un piano di pavimentazione in pietra delle strade a bassa intensità di traffico all’interno delle Mura Aureliane. Ed anche, come ha concluso il consigliere Marsilio «di creare una scuola artigiana per dare un futuro all’antico mestiere dei selciaioli: anche questo contribuirebbe a diminuire il costo della manutenzione, carente per la scarsa manodopera qualificata».

[fonte:www.europaconcorsi.comIl Tempo]