“SAMPIETRINI” di Giovanni Liberatore
Mostra Fotografica / Roma 18 – 30 giugno 2009
Inaugurazione 18 giugno 2009 ore 18.00
Galleria MassenzioArte | via del Commercio 12, Roma
Lun – ven 16.00-19.00 ( dom. e festivi chiuso)
“SAMPIETRINI” di Giovanni Liberatore
Mostra Fotografica / Roma 18 – 30 giugno 2009
Inaugurazione 18 giugno 2009 ore 18.00
Galleria MassenzioArte | via del Commercio 12, Roma
Lun – ven 16.00-19.00 ( dom. e festivi chiuso)
di Fausto Raschiatore
Acqua, terra, luce, riflessi e contrasti, entità concrete e dinamiche che Giovanni Liberatore coniuga, coordinandone le singole specificità espressive, in una trama iconica tessuta con l’intento di costruire visualizzazioni inedite e passaggi visivi nuovi e sorprendenti. Un contesto linguistico singolare, materico, lirico, ispirato, stimolante dal punto di vista narrativo, equilibrato nei dosaggi espressivi, con una forte connotazione pittorica, tra l’astratto e l’informale, che sintetizza “Sampietrini”, ricerca interessante per i contenuti stilistici, estetici e quella speciale valenza di immaterialità “invisibilmente visibile” che la caratterizza. L’autore romano elabora questa indagine, progetto-studio di sperimentazione visiva, dopo aver osservato casualmente l’effetto dell’acqua, ferma e in movimento, sul selciato di Roma, texture di sampietrini. Egli cerca visioni e immagini che evochino qualcosa “di diverso e di ulteriore rispetto al soggetto reale” che fotografa. Vuole vedere oltre il visibile, penetra e scandaglia con l’obiettivo tra gli spazi e le intercapedini dell’acciottolato capitolino, in particolare quando vi sosta o vi scorre l’acqua, per catturare visualizzazioni espressive inedite, segmenti linguistici improbabili, disegnati da acqua, terra, luce, riflessi e contrasti e collegati tra loro dalla sensibilità creativa di Liberatore, unitamente a una studiata gestione del controluce. Liberatore costruisce una trama chiaroscurale di indubbia bellezza estetica che il bianco e nero arricchisce in un gioco intrigante di toni, geometrie, linee, figure, ombre e sfumature indefinibili, inquietanti e ambigue, in un quadro di intense astrazioni dove i segni e gli spazi dialogano tra loro in silenzio, tra pause e rimandi informali. Un concerto di profili surreali innervati da una indecifrabile ansia concettuale. “Ma è l’aspetto sensoriale che ancora una volta colpisce; Giovanni Liberatore – scrive Maurizio Chelucci – riesce a mutare la componente più materica, trasformando la superficie delle pietre fino a farle diventare simili a bolle liquide viniliche e modificando l’acqua fino a renderla simile ad un fregio metallico”. C’è in questi scatti la sintesi di un ventaglio di osservazioni maturate per una intima esigenze di esprimersi in libertà e in modo sorprendente, in termini di narratività, linguaggio, organizzazione compositiva, una ragionata combinazione iconografica dell’alfabeto visivo e la tematizzazione di una casuale intuizione: leggere con l’obiettivo fotografico tra un sampietrino e l’altro. “Trovo – dice il fotografo – che nella realtà quotidiana ci siano delle porteattraverso le quali è possibile entrare in una realtà soprasensibile, surreale, onirica, evocativa, sensuale. Trovare queste porte mi pone in uno stato di incoscienza-coscienza dove la mente non ha più controllo ed è l’inconscio che guida la macchina fotografica nello scatto: le foto scattate in quello stato hanno una intensità superiore.” Come per “Sampietrini”, un lavoro stimolante, nato anch’esso dopo l’attraversamento di una porta.
di Maurizio Chelucci
Direttore per la Fotografia Spazi MassenzioArte
Icone riconosciute come parte integrante di Roma, i sampietrini fanno ormai parte della vita quotidiana di ogni romano e da questo rapporto Giovanni Liberatore tra spunto per sviluppare il suo nuovo lavoro di astrazione.
In Sampietrini è evidente la vicinanza dell’autore al messaggio surrealista di Breton, secondo cui uno dei fini poetici dell’opera d’arte è la ricerca di quella “realtà soprasensibile, invisibilmente visibile in un eterno mistero”. Troviamo di frequente questo aspetto nei suoi lavori: sono le orme lasciate dai passanti sulla sabbia del litorale romano a diventare bassorilievi di visi di uomini ed animali come in Antropomorphisme s/r mer, oppure i mulinelli del Tevere a creare vortici marmorei spaventosi come in Vorteo, ed ancora le onde del mare sul bagnasciuga di una comunissima spiaggia a creare un gioco sensuale ed erotico fino al lavoro, premiato nella XI edizione del MassenzioArte (Via de’Baullari), dove è il selciato romano a riflettere la luce del sole avvolgendo le figure dei passanti per portarle in una dimensione onirica e poetica.
Sampietrini è un lavoro equilibrato dove l’estetica della luce e la sensorialità della materia sono dosate in egual misura.
Il tratto estetico nasce da un contrasto, che non è solo di natura tecnica (nei bianchi e nei neri molto accentuati): è un equilibrio dinamico tra aspetti complementari, come quello creato dallo Yin e Yang. Pietre ed acqua si completano in giochi di luce ed ombre sempre diversi: è ora l’acqua tra i selci nerissimi a possedere una luce interna, e poi i selci ad essere corpi lucenti immerse in un mare oscuro come la pece. Ma è l’aspetto sensoriale che ancora una volta colpisce; Giovanni Liberatore riesce a mutare la componente più “materica”, trasformando la superficie delle pietre fino a farle diventare simili a bolle liquide “viniliche” e modificando l’acqua fino a renderla simile ad un fregio metallico.
Biografia
Giovanni Liberatore nasce a Roma nel 1969, dove vive e lavora. Nella sua ricerca artistica, che utilizza il mezzo fotografico, viene prediletta l’astrazione, ottenuta spesso mettendo in evidenza il carattere ambiguo ed “antropomorfo” delle forme ritratte. E’ inoltre l’estetica della forma ed un utilizzo “fisico” della materia a dare alle immagini di Liberatore una peculiarità evocativa e pittorica. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali tra cui Vincitore del “XI concorso internazionale di arte contemporanea MassenzioArte2007”, Finalista nel “VIII Premio Biennale di Arte Contemporanea Torre Strozzi 2007” e nel “III concorso di arte contemporanea Premio Celeste2006” Ha esposto in diverse occasioni, nell’ambito di personali e di manifestazioni collettive. Sue opere fanno parte di collezioni private e risultano pubblicate su libri e riviste.
Autore
Giovanni Liberatore
www.giovanniliberatore.it
Organizzazione a cura di
Associazione Culturale Massenzio Arte
www.massenzioarte.it
Exibart
exibart.com
18 Giugno 2009
Fotografie
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