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MuseumWeek 2025
3 giugno | #MovimentoMW

Giorno 2 della #MuseumWeek2025!
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La pavimentazione in sampietrini, sebbene associata a diverse criticità nella mobilità urbana contemporanea, può ancora contribuire al movimento nelle grandi città, soprattutto in determinati contesti e condizioni.
Storicamente, i sampietrini sono stati introdotti per agevolare il transito di carrozze e carri, fornendo un selciato uniforme e compatto che poteva essere levigato dall’attrito di questi mezzi. Il loro utilizzo si è diffuso massicciamente a Roma a partire dal XVIII secolo, coprendo gran parte della città.
Tuttavia, con l’avvento e l’aumento del traffico veicolare moderno, in particolare quello pesante e ad alta velocità, i sampietrini hanno mostrato diverse limitazioni:

  • Sono considerati pericolosi per chi si muove in motorino o in bici a causa della loro irregolarità e possono diventare scivolosi soprattutto durante la pioggia.
  • Sono ritenuti disastrosi per le sospensioni di autobus e macchine.
  • L’intenso traffico veicolare può causare ammaloramenti, ormaie e avvallamenti che compromettono la sicurezza della circolazione. Per questa ragione, strade ad alta percorrenza come Via Nazionale, che sopporta notevoli flussi veicolari pubblici e privati e una significativa presenza di veicoli pesanti, sono oggetto di interventi di trasformazione da selciato a conglomerato bituminoso.
  • I sampietrini, se non mantenuti, possono contribuire alla formazione di buche. Inoltre, possono creare piccole fessure in cui le scarpe possono incastrarsi.

Nonostante queste problematiche, è fondamentale sottolineare che molte delle criticità attribuite ai sampietrini non dipendono intrinsecamente dal materiale stesso, ma dalla qualità dei lavori eseguiti e dal tipo di sottofondo.

  • Se i sampietrini vengono montati “a regola d’arte” con le vecchie tecniche, che combinano estetica e funzionalità, possono rispondere bene alle sollecitazioni del traffico veicolare.
  • Un adeguato sottofondo può prevenire le vibrazioni che i palazzi subiscono a causa del traffico, anche in strade con sampietrini e traffico intenso, come dimostrato dall’esempio di Via Petoselli.
  • Se correttamente manutenuti, i sampietrini avrebbero un’ottima funzionalità anche per l’aspetto traffico.

Il “Piano Sanpietrini” di Roma Capitale riconosce e cerca di bilanciare il valore storico-identitario dei sampietrini con le mutate esigenze della città, comprese quelle di sicurezza e mobilità. Questo piano prevede una differenziazione degli interventi in base alla funzione delle aree urbane:

  • I sampietrini verranno mantenuti e riutilizzati principalmente nei vicoli e nelle piazze del centro storico, specialmente in aree con prevalente uso pedonale. In questi contesti, contribuiscono alla valorizzazione del paesaggio e della storia urbana, e supportano le esigenze funzionali della pedonalità.
  • Il piano promuove la valorizzazione di percorsi dedicati alla pedonalità prevalente attraverso la ripavimentazione in selciato, utilizzando i sampietrini rimossi da altre strade.

La pavimentazione in sampietrini può aiutare il movimento nelle grandi città principalmente in aree a traffico limitato o prevalentemente pedonale, dove la loro funzione estetica e storica si coniuga con una mobilità più lenta e sostenibile. Per le arterie principali con traffico veicolare intenso, l’asfalto è spesso preferito per ragioni di funzionalità e sicurezza. Tuttavia una corretta posa e manutenzione, seguendo le tecniche tradizionali, potrebbero rendere i sampietrini più resilienti anche alle sollecitazioni del traffico moderno.