Shoah, Roma si arricchisce di 36 nuove «pietre» – Corriere Roma

Sampietrino © ph Valentina Cinelli

Shoah, Roma si arricchisce di 36 nuove «pietre»

Lunedì e martedì gli «Stolpersteine» verranno posati a Trastevere e al Ghetto davanti alle case degli ebrei deportati

La posa delle «pietre» (Montesi)

ROMA – Via Garibaldi, civico 38. La prima delle nuove trentasei «pietre d’inciampo» che ricordano le vittime della deportazione nazifascista sarà posta lunedì mattina alle 9 nella via trasteverina che sale verso il Gianicolo. A posizionarla l’artista Gunter Denmig, il deportato da ricordare è Augusto Sperati. Seguiranno alle 10 in via Arenula 41 le «pietre» di altre vittime, Laura Romanelli, Margherita Sonnino e Angelo Romanelli, Mosè Marco Sonnino, Samuele Sonnino, Amelia Piperno. E poco dopo davanti al civico 83 saranno ricordati Alfredo Donato Di Nola e Livia della Seta. E poi sempre restando nel primo Municipio la deposizione continuerà a Santa Maria del Pianto, piazza Mattei, via del Portico d’Ottavia, via Catalana, Campo de Fiori, via Mormorata e via Giotto. (Guarda la lista delle 36 nuove «pietre»)

 

(Montesi)

QUARTO ANNO – Quarta edizione delle «pietre d’inciampo» a Roma. Dopo le deposizioni del 2010, 2011 e 2012, che hanno collocato in città 156 Stolpersteine, eccoci a un nuovo momento di restituzione della memoria per chi non c’è più, spazzato via dalla barbarie totalitaria. Cinque i municipi coinvolti: dopo il I e il IX che registreranno le pose delle pietre nella giornata di lunedì 14, il giorno successivo l’iniziativa prosegue nei municipi II, XVII e XVIII. Tra le figure commemorate anche il professor Gioacchino Gesmundo, insegnante del liceo Cavour e fervente antifascista, uno dei 335 martiri delle Fosse Ardeatine. Come sempre, il giorno e l’ora della collocazione delle pietre sono annunciati agli inquilini da una lettera del Municipio in cui si spiega che il progetto vuole «ricordare abitanti del quartiere uccisi e perseguitati dai fascisti e dai nazisti, deportati, vittime del criminale programma di eutanasia o oggetto di persecuzione perché omosessuali».

LE PRIME A COLONIA – L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, costringe chi passa a interrogarsi su quella diversità e agli attuali abitanti della casa a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data, intrecciando continuamente il passato e il presente, la memoria e l’attualità. I primi Stolpersteine sono stati installati a Colonia nel 1995; da allora a oggi ne sono stati distribuiti oltre 37.000 in diverse città tedesche ed europee. Invitato per la prima volta in Italia nel 2010, «Memorie d’inciampo» a Roma è curato da Adachiara Zevi ed è promosso da Aned(Associazione Nazionale ex Deportati), Anei (Associazione Nazionale ex Internati), Cdecd(Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane Italiane, Museo Storico della Liberazione.

120 EURO L’UNA – Gli Stolpersteine sono finanziati da sottoscrizioni private; il costo di ognuno, compresa l’installazione, è di 120 euro. Presso la biblioteca della Casa della memoria e della storia è attivo uno «sportello» curato da Daniela Mantarro, con la collaborazione di Elisa Guida. (casadellamenoria@bibliotechediroma.it, tel. 06/45460501 e sportello@arteinmemoria.it). A loro possono rivolgersi quanti intendono ricordare familiari o amici deportati attraverso la collocazione di uno Stolpersteine davanti alla loro abitazione.

Paolo Brogi
 (modifica il 15 gennaio 2013)

 

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