Piazza di Spagna. Eleganza e Cosmopolitismo

Sampietrino © ph Valentina Cinelli

fonte: comune.roma.it

Piazza di Spagna, eleganza e cosmopolitismo. I lavori condotti

Piazza di Spagna è sinonimo di eleganza, raffinatezza e cosmopolitismo. Sin dalle origini, fu meta di visitatori stranieri interessati alle arti e alle antichità, variamente impegnati nell’esplorazione e comprensione del grande passato classico di Roma La Spagna e la Francia, nel Cinquecento, si dividevano tutta l’area compresa tra la piazza e il Pincio. La Spagna vi pose la sua ambasciata; la Francia, sulle alture del Pincio, collocò una chiesa per il Clero Francese e l’Accademia delle arti. Nel Settecento furono i ricchi inglesi ad invadere la piazza, che divenne il ritrovo intellettuale del mondo. «Nulla di simile esiste altrove» annotava Stendhal. La piazza, geometricamente formata da due triangoli, uno verso via del Babuino e l’altro terminante con il Palazzo di Propaganda Fide, è incorniciata da eleganti palazzi color ocra eretti tra il XVII e il XIX secolo, che si stagliano netti dai sampietrini romani in basalto del piano stradale.

Pedonalizzazione più riqualificazione

Piazza di Spagna, una delle più belle e più suggestive piazze di Roma, dopo il completo restauro viene riconsegnata ai pedoni. L’obiettivo principale era liberarla dal peso del traffico privato per restituirla al suo splendore di area pedonale. Il progetto di riqualificazione ha mantenuto e valorizzato l’armonia tra le parti monumentali e la pavimentazione in selci, grazie a un attento e mirato impiego dei materiali. La “selciata”, per esempio, pare quasi isolare e, dunque, evidenziare meglio il travertino romano utilizzato per i monumenti, mettendo in risalto la Scalinata settecentesca di Trinità dei Monti (1726), la Fontana della Barcaccia (1629) e la Colonna Votiva (1856). Proprio la “tessitura” del selciato in sampietrini, che si irraggia dalla Barcaccia lungo tre assi, contribuisce a mettere in relazione visiva i monumenti architettonici che compongono la visuale dell’intera piazza e a ridefinire l’area pedonale, in tal modo distinta da quella limitata ai soli mezzi di soccorso e di servizio pubblico e dei residenti.
L’omogeneizzazione del piano stradale è resa ancor più evidente dalla sostituzione dei cigli di travertino ancora esistenti lungo i marciapiedi, con analoghi cigli in granito, lavorati superficialmente ed ingallettati in modo da inserirsi in forme adeguate al contesto storico. La nuova pavimentazione dei marciapiedi è stata realizzata con lastre di basalto, riprendendo un materiale storicamente e tecnicamente più adatto al contesto e all’utilizzo richiesto. L’aiuola delle palme, i cui cigli sono stati interamente ripristinati, è stata bonificata ed è stato realizzato l’impianto di innaffiamento. Sono state inoltre restaurate le “sedute” esistenti. Per quanto riguarda le reti dei sottoservizi sono stati eseguiti dei lavori di bonifica e la messa in sicurezza delle reti pubbliche. A questo riguardo, è stato anche realizzato il potenziamento dell’illuminazione pubblica e monumentale. Sempre per esigenze di funzionalità, ma anche per realizzare un arredo consono, sono stati adottati chiusini in ghisa “a scomparsa”, sono state sostituite le griglie di aerazione presenti sui marciapiedi con nuovi elementi a norma e sono stati realizzati sottofondi portanti
più funzionali. Inoltre, sarà effettuato un trattamento delle lastre in basalto della pavimentazione, per renderle più confacenti all’ambiente e più sicure per i pedoni. Altre migliorie hanno riguardato i marciapiedi in corrispondenza degli scivoli di raccordo e degli incroci con le strade trasversali, che dalla Piazza si indirizzano a Via del Corso: Via delle Carrozze, Via dei Condotti, Via Borgognona e Via Frattina. Sono stati, infatti, rivisti i profili degli scivoli di raccordo tra marciapiede e sede stradale e si è scelto di uniformarne la tipologia, abbassando l’intero tratto terminale del marciapiede. Allo stesso modo, si è mantenuta la continuità dei marciapiedi in corrispondenza degli incroci con le vie trasversali, così da far risaltare la continuità stessa del percorso pedonale, garantendo comunque l’accessibilità ai mezzi di soccorso. In base allo studio idraulico, verificato in corso d’opera, è stata collaudata la funzionalità del sistema fognario superficiale ottimizzato dalle opere eseguite, sono state apportate delle modifiche alle sezioni stradali nel tratto della Piazza tra la Colonna Votiva e la fontana della Barcaccia. Lo scopo è stato quello di migliorare la raccolta ed il deflusso delle acque meteoriche, rispettando il più possibile quote e rilievi esistenti. Nel corso dei lavori, anche su segnalazione delle Associazioni e dei cittadini, è anche emersa l’esigenza, in prossimità di Via del Babuino – angolo con Via della Croce, di intervenire sul sistema di raccolta e smaltimento delle acque pluviali. Di qui la necessità di estendere l’intervento di bonifica per un primo tratto di Via della Croce, allo scopo evidente di rendere più funzionale l’intero sistema. Si prevede, dunque, la bonifica del primo tratto di fognatura, il rifacimento degli allacci dei nuovi pozzetti di raccolta sifonati alla rete principale, la bonifica di parte dei sottoservizi ed il rifacimento di tutti i sottofondi stradali, in modo da garantire una migliore tenuta al traffico veicolare e un nuovo e più corretto profilo trasversale della sezione stradale. A completamento, si prevede anche la ripavimentazione in selce di questo tratto stradale, utilizzando il materiale di recupero. La nuova tessitura del selciato si comporrà di due fasce di “guide” in selce ai piedi dei fabbricati, a definizione della percorrenza pedonale, mentre la restante parte della sede stradale sarà realizzata con sampietrini. Lungo l’asse centrale sarà inserito un sistema di griglie per il deflusso e la raccolta delle acque pluviali.

L’intervento in piazza Mignanelli

La morfologia di Piazza Mignanelli appare pressoché definita già nella rappresentazione del Tempesta e fino alla carta del Nolli. Le tipologie edilizie sono costituite da modeste facciate sorte dal ‘500 in poi, tra le quali campeggia proprio il Palazzo Mignanelli. Un elemento di continuità storica è la presenza di colonnotti che delimitano la piazza, visibili nella stampa del Cruyl del 1672-73. In piazza Mignanelli sono stati riqualificati i marciapiedi esistenti, con l’abbattimento delle barriere architettoniche a mezzo di rampe, mentre verso la scalinata di Rampa Mignanelli, che immette lateralmente sulla Scalinata di Trinità dei Monti, è stata data continuità alla percorrenza pedonale con la realizzazione di una fascia di “guide” in basalto ai piedi dei fabbricati. L’effetto di continuità tra le due piazze è stato rafforzato sostituendo il precedente stangone in granito, “annegato” nella pavimentazione in sampietrini, con un filare di guide in selce, che definisce un raccordo più morbido, in cui trovano adeguata sistemazione le nuove griglie in ghisa per la raccolta delle acque meteoriche. Sul lato della piazza, in prossimità dell’edificio attualmente sede dell’American Express, ha trovato sistemazione l’edicola già collocata in Piazza di Spagna – angolo via Borgognona.

La Colonna dell’Immacolata Concezione

Di fronte al Palazzo Mignanelli si erge la Colonna dell’Immacolata Concezione. La colonna venne innalzata il 18 dicembre 1856 e l’intero monumento fu inaugurato da Pio IX l’8 settembre 1857. Una foto del 1860, in cui si vede la colonna in lontananza, la mostra recintata da colonnotti uniti insieme da una semplice barra di ferro. Questi stessi colonnotti sono oggi stati ripristinati a perimetrazione della colonna dell’Immacolata Concezione, conferendogli un rinnovato aspetto monumentale perduto nel corsi degli anni. A completamento dei lavori di sistemazione della
colonna è stato realizzato, sotto la supervisione della Sovrintendenza ai Beni Culturali Monumenti Medievali e Moderni, l’intervento di manutenzione del monumento fino al piedistallo delle statue dei Quattro Profeti, che ha riguardato essenzialmente: la pulitura di tutte le superfici, l’eliminazione delle patine biologiche ed il diserbo delle piante infestanti, la verifica di tutte le stuccature con l’eventuale ripristino delle lacune e discontinuità, la verifica delle lettere di bronzo e dello strato protettivo realizzato con un prodotto antigraffiti applicato nella precedente manutenzione.