dal Meo Patacca

Sampietrino © ph Valentina Cinelli

dal Meo Patacca, Canto IV, ottave 66-74

Ecco superbi li due sgherri a fronte,
E l’uno all’altro con gran brio s’accosta;
Marco Pepe, che fa da Spaccamonte 1 ,
« Olà – dice, – nostrisci è quì a tua posta ».
« A soddisfatte io già le voglie ho pronte ».
Meo gli risponne, e ogn’un di lor si scosta.
Vengono pe’ menà presto le mani,
Giusto a un tiro di fionna a star lontani.


1. – da spaccone
2. – io, il sottoscritto

Subbito le perzone si slargorno1 ,
Che già con Marco Pepe eran venute,
E quelle ancor ch’a caso capitorno 2
Da curiosità quì trattenute.
Fecer l’istesso quelle, ch’arrivorno,
Che da Meo queste cose havean sapute,
El campo largo e libero si lassa,
E in tel mezzo nisciun proprio ce passa.


1. – si allargarono, fecero ala
2. – capitarono

Ogn’un delli due sgherri el posto ha preso,
Fatta de rocci 1 in berta 2 un’adunata,
Sul braccio manco 3 el pietro 4 è in giù disteso,
Che poi fa alla perzona una parata:
Impaziente già ‘l popolo s’è reso,
Di vedè questa gran sassaiolata;
Ciasch’uno poi di lor, conforme è il patto,
Alla su’ fionna dà de piccio 5 a un tratto.


1. – sassi
2. – tasca
3. – sinistro
4. – mantello
5. – dà di mano, afferra
La fionna è un braccio1 e più di cordicella
Di canapa assai forte e fatta a treccia,
Ne i due capi è sottil, ma grossicella
Inverzo el mezzo, e sempre più s’intreccia;
Quì come rete c’è una ferratella 2
Indove ce se mette o sasso o breccia;
Ma qual poi sia 3 , più granne è della maglia,
Né resce, se no, allor quanno se scaglia 4 .


1. – 1 braccio = 58 cm
2. – piccola grata di ferro
3. – qualunque cosa vi si metta
4. – non ne fuoriesce se non quando scagliata

E l’una e l’altra punta accompagnata1
Stringon le dete 2 della dritta mano,
Ma poi drento la fionna ripiegata
La manca 3 il sasso tiè dal sen 4 lontano;
A quella si dà allora una stirata 5 ,
Si piglia poi la mira, e non invano,
Perché ‘sti nostri sgherri, così bene,
Ci azzeccano, che fanno stravedene 6 .


1. – assieme
2. – dita
3. – la sinistra
4. – tiene a distanza dal petto
5. – la si distende
6. – stravedere (cioè colgono il bersaglio in maniera stupefacente)

Tutto fecer costoro, e al primo tiro
Ogn’un tiè la su’ fionna apparecciata 1 ;
Cominza Marco Pepe, e più d’un giro
A quella dà, sopra el cotogno 2 alzata.
Lassa 3 un dei pezzi, e in meno d’un rispiro
Viè la breccia con impeto scagliata:
Patacca non si scanza e non s’abbassa,
Perché assai da lontan quella gli passa.


1. – pronta a scagliare
2. – la testa
3. – lascia, fa partire

Ma poi dà al fongo1 una calcata in testa,
Due passi innanzi rivoltato in costa 2 ,
Vuò trovà modo de spiccià ‘sta festa 3 .
Fa prima una sbracciata 4 , e poi s’imposta,
Piglia la mira dritta dritta, e in questa
Nol falla mai 5 se nol facesse a posta;
Ma perché fa da vero, a fé 6 non sbaglia,
Giusto in dove ha mirato, el selcio 7 scaglia.


1. – cappello
2. – rivolto di fianco
3. – di sbrigare questa faccenda
4. – scioglie il braccio prima del lancio
5. – non sbaglia mai
6. – certamente, senz’altro
7. – sasso

Frulla e fischia per aria, e azzeccaria1
Di Marco Pepe appunto in tel mostaccio 2 ,
Se lì proprio Patacca glie l’avvia 3 ,
Ma si para col pietro, alzanno el braccio.
Pur lo scotola 4 a segno, che darìa
In terra un solennissimo crepaccio 5 ,
Se non si fusse a caso ritrovato
Co’ i piedi in sul terren forte piantato.


1. – azzeccherebbe, colpirebbe
2. – nel viso
3. – glielo dirige
4. – lo scuote
5. – una gran bella caduta

S’infuria allor costui, perché mostrarzi
Vorria 1 propio una bestia inferocita;
Si sbraccia in fionnolà 2 , per vendicarzi
Di quella botta, c’ha lui ben sentita.
Ma perché i colpi, o arrivano assai scarzi,
O perché Meo sa fa’ scanzi di vita 3 ,
Non serve no, ch’in tel fa sciarra incocci 4 ,
Che sempre a voto han da cascà i su’ rocci.


1. – vorrebbe
2. – in scagliare sassi con la fionda
3. – si scansa col busto
4. – che si ostini nella contesa

Scena del duello a serciate tra Meo Patacca e Marco Pepe, tratto dal Meo Patacca, e segnalata da Andrea Pollet.