Salvate i sampietrini, a Roma solo in aree pedonali.

Sampietrino © ph Valentina Cinelli

Scompaiono i selciaroli, arrivano i sampietrini ‘made in Corea’

I sampietrini, un patrimonio da salvare. Lo ha deciso il comune di Roma che li sta rimuovendo dalle strade piu’ trafficate per spostarli nelle piazze e nelle vie pedonali. I nostalgici gia’ li rimpiangono, i motociclisti e gli automobilisti plaudono alla loro scomparsa.
I “selciaroli”, ovvero gli operai capaci di posizionare i sampietrini, a Roma stanno sparendo. In Corea hanno gia’ pronto un surrogato, una perfetta copia dell’originale ma non con le stesse qualita’.
Cosi’ i sampietrini, piccoli rombi in basalto – 71 in un metro quadrato-, stanno progressivamente abbandonando strade celebri della capitale dove si trovavano dai primi dell’800. Duecento anni fa il traffico era composto per lo piu’ da uno sparuto numero di carrozze oggi, invece, tra jumbo bus, automobili veloci, moto di grande o piccola taglia, i poveri sampietrini non hanno retto a tanta tecnologia: e allora ecco i sempre piu’ diffusi avallamenti del manto stradale che spesso sono responsabili della caduta dalla sella degli amanti delle due ruote.
Da qualche tempo, e soprattutto in questi ultimi giorni, l’amministrazione capitolina ha deciso, in accordo con le sovrintendenze, di eliminarli ove possibile sostituendoli con
l’asfalto, ma anche di ripristinarli e in qualche caso metterli in posa ex novo nelle aree pedonali. “e’ cosi’ a via del sudario – spiega l’assessore ai lavori pubblici del primo Municipio Nino Palermo – a via della Maddalena dietro al Pantheon, a via di Campo Marzio e via del Governo Vecchio a Trastevere, dove non ci sono strade di grande viabilita’, saranno mantenuti”.
Sulle strade di grande viabilita’ i sampietrini possono diventare davvero dannosi: sia da un punto di vista di inquinamento acustico “che statico – spiega il direttore tecnico del primo Municipio Domenico di Paolo – il sampietrino infatti essendo molto rigido non ammortizza gli urti e restituisce tutta l’energia ai bordi della strada, intaccando le fondamenta degli edifici. Il problema e’ piu’ grave ove queste sono piu’ superficiali, come nel caso di via Nazionale”.
Per piazza Venezia e’ allo studio un progetto ad hoc.
Non tutti i sampietrini sono utilizzabili: spesso i lembi sono rotti e i sampietrini provenienti dalla Corea, che imitano l’originale, hanno dimensioni diverse e sono quindi inutilizzabili.
Cultore dei sampietrini, ma solo dove hanno un senso, e’ l’assessore ai Lavori Pubblici Giancarlo d’Alessandro: “in realta’ sto salvando i sampietrini perche’ spesso, a causa degli altissimi costi di manutenzione, nelle strade a grande scorrimento si preferiva coprirli con l’asfalto. Noi abbiamo scelto di rimuoverli, dove non sono necessari, e li abbiamo messi a disposizione del nostro patrimonio, valorizzandoli e non nascondendoli”.

[fonte: radio.rai.it/cciss]