Sampietrino a mandorla

Sampietrino © ph Valentina Cinelli

Sampietrino a mandorla
Repubblica — 08 gennaio 1998 pagina 1 sezione: ROMA

Il ritardo sulla linea Casaletto-Centro? Tutta colpa dei cinesi. O meglio, dei sampietrini fabbricati (non è uno scherzo) in Cina. Sono diversi da quelli tradizionali, sono un po’ più lisci e, soprattutto, sono gli unici al mondo a sottostare alle ferree prescrizioni delle nostre irremovibili soprintendenze. La notizia di oggi è che, dopo lunghe ricerche e un ancor più lungo viaggio, i sampietrini dagli occhi a mandorla sono finalmente “su strada”. Nel senso che con due mesi di ritardo sui tempi stabiliti per la consegna e l’ apertura della nuova linea tranviaria, gli operai si stanno affannando per sistemare e completare i 5,5 chilometri di tranvia, con il concorrente del mitico “sercio” nostrano. Un affronto per uno dei simboli stessi della città, maledetto dai motociclisti e ormai inadatto a coprire degnamente, dopo anni di onorato servizio, le nuove opere in vista del Giubileo. La nostra storia inizia nel ‘ 96, al momento di decidere il manto di copertura della strada ferrata. L’ unico concorrente accettabile doveva differire nella forma e doveva apparire più piacevole alla vista rispetto agli ormai stanchi sassi romani. Comincia così l’ affanosa ricerca del candidato tipo. In Italia, nessuna traccia. Risposte negative anche dalle altre industrie europee del settore. Insomma, da sampietrino, il sasso si stava trasformando in un inestricabile “cubo di Rubik”. Il rompicapo alla fine è stato faticosamente sciolto dai tecnici dell’ Atac: “Li abbiamo trovati in Cina…”, hanno detto col sudore sulla fronte agli increduli e sempre più nervosi vertici dell’ azienda di trasporto, da sempre nel mirino. Parte così via mare un cargo con un’ unica missione: caricare, e in gran numero, i sampietrini “gialli”. E soprattutto portarli al più presto in Italia, visto che i tartassati utenti cominciano a spazientirsi, dopo quasi due mesi di ritardo. Ma per quel carico non c’ è ancora pace. Il materiale infatti, arriva sì, a fine dicembre (a Genova…) ma, prima di essere trasportato a Roma, viene deviato verso Cuneo (perchè siano sbrigate tutte le operazioni di sdoganamento) per poi, finalmente, prendere la strada verso la Capitale. Morale: la linea, che doveva diventare operativa nei primi giorni di questo nuovo anno, sarà completata soltanto a fine febbraio. In fondo, però, cosa sono due mesi d’ attesa per dei sampietrini che – diciamolo – finiranno per dare un tocco internazionale alla città? – di LUCIO CILLIS